Blog Il modello Israele: avanguardia del turismo che verrà

Febbraio 10, 2021

Vaccinazione che procede spedita (la prima somministrazione è stata già fatta a oltre due milioni di persone) e primi allentamenti al lockdown dopo cinque settimane. Questa oggi la situazione di Israele, che si candida in prospettiva a essere una delle destinazioni più sicure per la ripresa del turismo internazionale.

E di come ripartire si è discusso durante il panel digitale organizzato dall’Ufficio nazionale israeliano del Turismo, guidato da Kalanit Goren Perry, con la partecipazione di Astoi e Fto, con l’obiettivo di riunire partner italiani e dmc israeliane.

Collaborazione, cooperazione, flessibilità e informazioni tempestive, le parole chiave per la ripartenza del mercato turistico.

«Attendiamo innanzitutto che si chiarisca la situazione dell’aviazione internazionale – esordisce nei saluti iniziali Efrat Meir Groman, direttore marketing Europa dell’Ufficio turistico israeliano – E credo che il turismo organizzato sarà centrale per la ripartenza, con la possibilità di promuovere nuove destinazioni e di offrire le informazioni sulla sicurezza, le norme sanitarie, le modalità di ingresso e uscita da Israele».

Tra i punti di forza della destinazione: la vicinanza all’Italia, a meno di 4 ore di volo (visto che la prossimità resta uno dei requisiti per la ripartenza), la versatilità, con tour che vanno dai classici fly & drive, ai city break e al glamping; misure sanitarie e di prevenzione stringenti; distanziamento sociale e servizi tailor madespazi ampi a disposizione tra deserti, foreste e spiagge.

La direttrice dell’Ufficio in Italia Kalanit Goren Perry ha ricordato i numeri da cui si parte, «con l’Italia sesto mercato al mondo per il Paese e arrivi che nel 2019 segnavano un +27% rispetto al 2018 e +77% rispetto al 2017. Un’ottima base da cui riprendere con un’offerta variegata e con la partecipazione e la collaborazione di tutta la filiera del turismo organizzato».

E proprio sulla collaborazione hanno fatto leva Fto e Astoi, durante il panel, rappresentate rispettivamente dal direttore Gabriele Milani e dal membro del consiglio direttivo Andrea Vannucci.

«Serve sempre maggiore cooperazione, il 2020 ce lo ha insegnato – ha detto Milani – In attesa della ripresa, che spero avvenga a breve, tutti abbiamo il compito di informare nel giusto modo i turisti sui nuovi protocolli di Israele, sulla sicurezza, sulle regole di accesso. Altro punto fondamentale è la flessibilità nelle politiche commerciali e il prosieguo degli investimenti in innovazione e formazione. In parallelo, con l’associazione continuiamo a lavorare per avere supporto economico e finanziario».

D’accordo anche Vannucci: «Va rispettata la filiera del turismo organizzato. Non vediamo l’ora di tornare a viaggiare e, oltre che al giusto prezzo, dobbiamo essere pronti con la personalizzazione dell’offerta e attenti ai nuovi target che per primi riprenderanno a viaggiare, come il segmento luxury e i giovani. Il nostro impegno parte dalla sicurezza e dalla chiarezza delle informazioni sulle procedure, ma anche dal creare nuovi prodotti da vendere in agenzia».

 

Fonte: L’agenzia di viaggi

Il modello Israele: avanguardia del turismo che verrà

 

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